
Avete in mente l’immagine del cacciatore delle fiabe? Per intenderci, quel rozzo omaccione col fucile sulle spalle che cattura e uccide il lupo di Cappuccetto Rosso?
Oppure quel truce individuo che mette trappole e guida una muta di cani nel bosco seminando il terrore tra lepri e cerbiatti?
Dimenticatevelo.
Il cacciatore, oggi, è femmina e veste i panni di una donna sportiva e preparata, una professionista consapevole che pratica l’attività venatoria in maniera sostenibile e etica.
È quanto emerge dalle analisi svolte da SÜFFA di Stoccarda, la fiera per l’industria della carne, che ha voluto indagare il tema della caccia e la tendenza a svolgere questa attività nonché il consumo di carne di selvaggina in Germania.
La carne prelevata nei boschi locali è in voga e piatti a base di sella o cosciotto di cervo, poké bowl con fesa di cinghiale o ricette simili stanno prendendo sempre più piede.
Secondo gli ultimi sondaggi, i consumatori tedeschi hanno consumato circa 30.000 tonnellate di cinghiale, cervo e daino la scorsa stagione. Tuttavia, non aumenta solo il consumo, ma anche il numero di cacciatori e ciò che colpisce è la percentuale crescente di giovani donne che sostengono gli esami per la licenza di caccia.
Pazienza e abilità le caratteristiche del cacciatore moderno, che pratica la caccia prevalentemente da solo. La nuova generazione non solo sta diventando più giovane, ma sta anche diventando più femminile: negli ultimi anni la percentuale di giovani donne nei corsi di preparazione è aumentata dal 20 a quasi il 30 percento. I fornitori commerciali di armi e abbigliamento da caccia hanno già riconosciuto la nuova nicchia di mercato e hanno ampliato le loro gamme di prodotti per includere prodotti adeguatamente adattati.
Dal 21 al 23 ottobre 2023, la SÜFFA di Stoccarda, la fiera per l’industria della carne, affronterà il tema sfaccettato della selvaggina come parte del programma.
Più della metà dei tedeschi, infatti, mangia selvaggina almeno una volta all’anno, e si tratta di un aumento di oltre il 25 percento negli ultimi dieci anni.
Anche in Italia, come in Germania, i macellai sono i partner ideali per i cacciatori, nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti della selvaggina (ne abbiamo parlato in maniera approfondita sul numero di settembre-ottobre 2022 del nostro iMEAT Giornale); da tempo l’assortimento si è esteso ben oltre la carne fresca e, oltre ai prodotti alla griglia e alle salsicce, comprende anche salsicce crude, prosciutto, salame, scatolette e piatti pronti. Molti clienti sembrano interessati a conoscere meglio le rispettive caratteristiche e i possibili utilizzi della carne e la pratica venatoria viene sempre più applicata a principi sostenibili ed etici. La selvaggina è carne sicura e innocua, ottenuta con metodi rispettosi della conservazione della fauna selvatica.
Sul banco del macellaio la selvaggina diventa un superfood sostenibile, sano e sempre più popolare.
M.C
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