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Il turismo del gusto e le specialità italiane

I turisti del gusto apprezzano i piatti tipici italiani. Ma quali? A fare ordine in questa classifica dei sapori e delle tipicità ci ha pensato il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.

Vini, carni e salumi, pasta e formaggi sono nell’ordine le categorie più menzionate dagli intervistati e, per alcune regioni, il collegamento col piatto o prodotto tipico è immediato, come nel caso dell’Emilia Romagna: l’80% degli intervistati è stato in grado di indicare almeno un piatto tipico della regione e il più conosciuto è il tortellino (39%), davanti alla piadina (17%).

I prodotti più conosciuti, secondo la classifica stilata, regione per regione, sono:

  1. I tortellini e la piadina emiliani
  2. la pizza e la mozzarella di bufala campani
  3. il cannolo e gli arancini siciliani
  4. la n’duja calabrese
  5. la pasta nel Lazio con carbonara, amatriciana e cacio e pepe
  6. il pesto ligure
  7. le orecchiette pugliesi
  8. il risotto lombardo
  9. la bistecca toscana
  10. porceddu e pecorino sardi
  11. la bagna cauda piemontese
  12. i canederli trentini
  13. i vini veneti e friulani
  14. gli arrosticini abruzzesi
  15. la fonduta valdostana
  16. il tartufo umbro
  17. le olive ascolane per le Marche
  18. il peperone crusco della Basilicata
  19. fanalino di coda il Molise con caciocavallo e vino. 

Potente strumento di marketing, le specialità gastronomiche assumono dunque un ruolo fondamentale nella promozione di un territorio. Come afferma Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e professore dell’Università di Bergamo: “Dall’indagine emerge un quadro eterogeno, con regioni che possono sfruttare questa riconoscibilità attraverso le proprie tipicità per accrescere l’attrattività come meta enogastronomica. Altre, invece, necessitano di un’azione volta ad accrescere la conoscenza nel grande pubblico di ciò che possono e sanno offrire; spesso si tratta di produzioni e specialità note al pubblico, ma non immediatamente identificabili con il territorio di origine”.

M.C

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