
Il ristorante Re Santi e Leoni accoglie con una cucina semplice ma dagli ingredienti ricercati e dai piatti creativi: in un palazzo borghese di fine ‘800, alle spalle della piazza centrale della cittadina di Nola (NA), nel cuore della vita del piccolo centro campano con una storia antica tutta da raccontare, fatta di personaggi illustri e tradizioni popolari ancora vive.La cucina dello chef Luigi Salomone è da sempre sinonimo di qualità, vuole trasmettere emozioni agli ospiti attraverso pochi ingredienti. Per lui la tradizione, la sua conoscenza e la contaminazione che ne consegue grazie alle esperienze e ai viaggi, è alla base di ogni ricetta, e la sua volontà è quella di riuscire a mantenere sempre quel ricordo che cattura oltre al palato, anche il cuore. La sua idea è quella di un luogo dove si mangia bene, di un posto caldo e accogliente, che rispetta la materia prima e l’ospite che, una volta entrato, viene invitato a vivere un’esperienza gastronomica semplice, ma fatta di ingredienti ricercati e piatti creativi.
Il piatto che meglio identifica questi ideali è Tartare Braciola, in carta sin dall’apertura di Re Santi Leoni, un irrinunciabile antipasto che esalta la classica ricetta napoletana. Il piatto è freddo ma non per questo meno impattante al gusto: il ragout è reso a salsa liscia e arricchito da erbe fresche, secche e soia ad esaltarne la nota umami combinata al pomodoro. La braciolina è concretamene una tartare con l’aggiunta di pecorino, prezzemolo, uvetta, pinoli e lardo di colonnata per condirla. Un tripudio di sapori veramente intensi e sapidi che si uniscono a catena al sorso fresco e salino del calice di vino.
Per gustare al meglio Tartare Braciola, infatti, il sommelier di Re Santi e Leoni, Salvatore Matarrazzo,consiglia 33/33/33, della piccola cantina Vallisassoli con sede a San Martino Valle Caudina (AV) che produce solo questo vino, solamente 2000 bottiglie all’anno, un blend di tre uve autoctone campane: 33% Greco, 33% Fiano e 33% Coda di Volpe.
Al bicchiere si presenta come un vino che oppone una bella resistenza quando si fa roteare il calice. Il colore ricorda la paglia che vira verso l’oro luminoso. Il sorso del 33/33/33 si presenta di intensità, complessità e ricchezza tali da tradurre e trasmettere la filosofia che ispira le pratiche agricole che il produttore ha scelto. La bocca alterna grassezza e sapidità.
La personalità, freschezza e sapidità di questo vino alla beva aiutano a sorreggere ed esaltare la Tartare braciola: la parte aromatica accompagna la carne cruda senza sovrastarla.
M.C
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