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Emissioni di gas serra negli allevamenti? No, grazie

Il miglioramento della dieta e dell’alimentazione dell’animale, la cura per il benessere, l’uso delle deiezioni zootecniche per produrre energia rinnovabile, la gestione dei reflui zootecnici per la fertilizzazione di campi, si sono rivelate le misure più idonee per mitigare l’impatto del cambiamento climatico.

È quanto emerge dai risultati del progetto LIFE BEEF CARBON – coordinato per l’Italia dal CREA, con il suo centro di Zootecnia e Acquacoltura.

Nato con l’obiettivo di ridurre del 15% le emissioni di gas a effetto serra negli allevamenti bovini da carne in 10 anni, LIFE BEEF CARBON ha superato le aspettative. In Italia – uno dei paesi produttori di carne coinvolti insieme a Francia, Irlanda e Spagna – le emissioni si sono ridotte in soli 3 anni del 10% in media, del 15% qualora venga adottata più di una strategia di mitigazione. 

L’adozione anche solo di alcune delle misure (soprattutto quelle tese al miglioramento delle condizioni di benessere degli animali) apporta, inoltre, vantaggi economici per l’allevatore. 

Tutto ciò ha consentito la riduzione del carbon footprint (impronta di carbonio) della carne prodotta, calcolato a partire da una serie di dati raccolti quali la superficie aziendale, gli animali allevati, le colture, l’alimentazione e il tipo di allevamento, includendo i gas a effetto serra emessi sia nell’ambito dell’allevamento, sia per produrre i mangimi acquistati, i fertilizzanti, le sementi, i fitofarmaci, i combustibili e l’energia elettrica.

Il progetto Life Beef Carbon “Demonstration actions to mitigate the carbon footprint of beef production in France, Ireland, Italy and Spain (Azioni dimostrative per la riduzione dell’impronta di carbonio degli allevamenti da carne in Francia, Irlanda, Italia e Spagna), della durata di 6 anni, da gennaio 2016 a dicembre 2021, è nato con l’intento di ridurre del 15% le emissioni di gas ad effetto serra in 172 allevamenti innovativi distribuiti fra Francia, Irlanda, Italia e Spagna con il coinvolgimento di circa 2000 allevamenti come controllo. Il progetto, coordinato dall’Institut de l’Elevage (IDELE) francese, ha visto la partecipazione per l’Italia del CREA, come partner leader nazionale, e di due associazioni di allevatori: l’ASPROCARNE (Organizzazione Produttori Carne-Piemonte) e l’UNICARVE (Associazione allevatori carni bovine-Veneto).

A sostegno del percorso, una serie di Linee guida per il raggiungimento della neutralità di carbonio negli allevamenti di bovini da carne, presto a disposizione di tutti gli allevatori sul sito del CREA; un passo importante per migliorare la sostenibilità degli allevamenti da carne e dei bovini in generale, contribuendo alla strategia “Farm to fork”, secondo le indicazioni del New Green Deal europeo.

M.C.

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