Community news

La nuova vita degli imballaggi alimentari

Unione Italiana Food, Giflex e Ucima hanno siglato un protocollo d’intesa per offrire alle aziende della filiera alimentare italiana soluzioni che rendano l’imballaggio flessibile più riciclabile e sostenibile.

Secondo il Piano per l’Economia Circolare dell’Unione Europea, entro il 2025 il 50% degli imballaggi plastici dovrà essere riciclabile, mentre entro il 2030 tutti gli imballaggi sul mercato dell’UE dovranno essere riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile.

L’accordo tra Unione Italiana Food, Giflex e UCIMA si profila come un tentativo di mettere a sistema competenze e conoscenze per il raggiungimento degli obiettivi globali ed europei di riduzione delle emissioni e diffondere soluzioni di economia circolare capaci di garantire il consolidamento di un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.

L’obiettivo è arrivare a recuperare e riciclare circa 50.000 t di materie plastiche da destinare a seconda vita, ipotizzando, come target di partenza, un recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti.

Ogni anno, in Italia, arrivano sul mercato circa 180.000 t di imballaggi flessibili, di cui l’80% destinati a proteggere, conservare, trasportare e commercializzare prodotti alimentari.
Materiale sostenibile, in termini di impatto ecologico, poiché il 70% degli imballaggi flessibili è riciclabile, ma in pratica condizionato da alcuni limiti legislativi e tecnologici che rendono difficile il conferimento al riciclo. 

Per non disperdere queste risorse, le Associazioni si impegnano entro breve tempo a organizzare un tavolo di lavoro tecnico, con membri di altissimo profilo provenienti dalla filiera, per analizzare i problemi che ostacolano la sostenibilità e riciclabilità degli imballaggi flessibili ed elaborare possibili soluzioni. 

Affinché gli imballaggi flessibili possano passare da “riciclabili” a “riciclati” sarà necessario risolvere alcune problematiche:

  • La ricerca di mercati di sbocco alternativi all’alimentare perché, con rare eccezioni, la legge impedisce di usare plastica riciclata negli imballaggi per il food.
  • Il tema della gestione dell’imballaggio flessibile post-consumo da parte dei Comuni che, nonostante la riciclabilità, chiedono di conferire i film plastici nella frazione indifferenziata.
  • Infine, c’è la questione delle tecnologie e della ricerca: trovare materiali sostitutivi o riconvertire strumenti e macchinari sono operazioni gravose dal punto di vista economico e soprattutto non sempre rappresentano strade tecnicamente percorribili.

M.C.

Categorie:Community news

Con tag: