
L’autore, Lorenzo Tiraboschi, nel 2015 fonda Sake Company, con l’obiettivo di portare saké di qualità in Italia. Nello stesso anno comincia a collaborare con la SSA (Sake Sommelier Association), con la quale si impegna nell’organizzazione di corsi formativi sul tema del sake.
Questo libro, Guida al Sake, pubblicato recentemente da Trenta Editore per la collana 30 spunti, rappresenta un punto di partenza per tutti coloro che vogliono saperne di più su questa particolare bevanda, ma non sanno da dove cominciare. Un viaggio attraverso la sua storia, il suo ruolo culturale in Giappone e nel mondo, e la sua produzione.
Il saké è una bevanda che si abbina a diversi cibi e offre esperienze gustative interessanti.
Alcuni consigli di abbinamento
Carne: La carne si sposa perfettamente con un honjozo dal carattere ricco, ma anche dei junmai o dei sake invecchiati, meglio se serviti a temperatura ambiente. Perfetti come accompagnamento alla carne grigliata, ma anche a salumi e insaccati, perché vanno ad accentuare il sapore forte e intenso della stagionatura.
Per le carni bianche si consigliano honjozo e futsushu dal sapore fresco, ma anche i junmai ginjo.
Pesce: Che sia servito come ingrediente principale o come ingrediente per un sugo, il consiglio è quello di abbinarlo a un calice di junmai ginjo o junmai daiginjo, soprattutto per i pesci bianchi. Per pesci con maggiore contenuto di grasso, o cucinati con ricette più speziate, potete provare invece un junmai, dal gusto leggermente più deciso.
Formaggi: Per formaggi freschi e morbidi, abbiniamo un junmai, un honjo-zo, oppure un junmai ginjo dal gusto più ricco, piuttosto che un sake leggermente invecchiato.
Per i formaggi stagionati o erborinati, si può provare un sake dall’invecchiamento più lungo, dove le note di umami primeggiano e c’è una componente lattica importante.
M.C.
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