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Atlante Qualivita 2022, cultura del cibo

L’Italia del cibo attraversa un momento di riqualificazione rurale e la cultura dei territori è fortemente legata ai valori comunicati dai fattori ambientali e paesaggistici, dai saperi e dalle tradizioni produttive, dall’innovazione del settore e dalla formazione e educazione delle comunità.

È quanto è emerso nel corso della presentazione del nuovo Atlante Qualivita 2022 edito da Treccani.
L’edizione 2022 dell’Atlante Qualivita, l’undicesima,  propone oltre 500 aggiornamenti, 16 schede nuove e l’introduzione di una sezione dedicata ai vini aromatizzati.
Al suo interno contiene oltre 870 schede informative aggiornate che descrivono in maniera esaustiva tutti i prodotti italiani a Indicazione Geografica. 

Nel volume, composto da 1.056 pagine divise in 4 sezioni – Cibo, Vino, Vini aromatizzati, Bevande spiritose – ognuna delle eccellenze made in Italy tutelate viene descritta dettagliatamente attraverso informazioni tecniche riguardanti metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche.

Il direttore di Qualivita, Mauro Rosati ha così descritto il fenomeno: “Si può parlare di DOP Cultura nei territori con una forte identità legata alle Indicazione e l’analisi che abbiamo portato avanti in questi anni con la Fondazione ci mostra come le DOP IGP hanno preso parte, in questi contesti, al consolidamento della cultura civica e del capitale sociale inteso come l’insieme delle reti associative basate sullo sviluppo di norme e relazioni di fiducia nelle comunità”.

Alla presentazione hanno partecipato Riccardo Cotarella e Massimo Montanari con due lectio magistralis sul profondo legame tra le produzioni agroalimentari e vitivinicole e il loro luogo di origine.

Massimo Montanari, Professore di Storia e cultura dell’alimentazione dell’Università di Bologna ha ribadito l’importanza del tema legato alla sostenibilità ambientale che è, a suo avviso, il tema del futuro: “La cultura del cibo ha un ruolo importante da giocare in questa partita e la correzione delle abitudini alimentari, la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi sono i modi per contribuire a salvaguardare il futuro. Punto di partenza deve essere il consolidamento della tradizione contadina e popolare, il suo rapporto stretto e cordiale col territorio e la stagionalità, essenziale per affrontare le sfide del futuro”. 

In questo contesto e analisi, un ruolo importante lo gioca il vino, ha ricordato Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi e membro del Comitato scientifico della Fondazione Qualivita: “Il vino è sorgente di coltura e richiede cultura a tutti coloro che si avvicinano ad esso”.

Le Indicazioni Geografiche giocano un ruolo fondamentale e devono essere in grado di supportare in maniera sostanziale l’efficienza dell’organizzazione sociale dei territori. A questo scopo è essenziale promuovere iniziative di sviluppo sostenibile, a tutti i livelli, realizzate in sinergia tra le diverse realtà delle comunità come il lavoro dei Consorzi di tutela che con le loro azioni supportano progetti di sviluppo rurale che impattano sui paesaggi e sull’economia.

Lo stesso per le filiere DOP IGP perché, in linea con le politiche europee Green Deal e Farm to Fork, fanno della produzione non delocalizzata un driver di crescita e tutela delle comunità e agiscono per preservare ambiente e biodiversità.

In questo contesto, strumenti culturali e scientifici come l’Atlante Qualivita, sono fondamentali, ha ribadito Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana: “L’Atlante è una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia”.

M.C.

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