
La nuova frontiera della ristorazione mondiale è la ghost kitchen, il ristorante senza ospiti.
Fenomeno già in atto all’estero da qualche anno, sta rapidamente conquistando anche il panorama italiano, complice la situazione sanitaria e le difficoltà oggettive di mantenere un servizio di ristorazione basato prevalentemente sul delivery.
L’istituto di ricerche di mercato Euromonitor stima che entro il 2030 il mercato del delivery avrà un fatturato di circa 1 trilione di dollari. Cibo preparato dove? Ecco che le ghost kitchen (cucine fantasma) entrano in gioco prepotentemente: il ristorante diventa virtuale.
Delivery, drive-through, take-away sono le nuove tendenze. Una ghost kitchen non ha bisogno di una location, di arredamento e personale di sala, è un ristorante che rimane in cucina ma non per questo non è in grado di soddisfare i clienti, anzi proprio grazie alla rapidità di adattamento che è in grado di assimilare, diventa un format di successo. L’importante è che l’attrezzatura sia adeguata.
Rational, specializzata nella fornitura di apparecchiature per la ristorazione dispone di soluzioni adatte a ogni esigenza: ristoranti tradizionali che a causa del lockdown si sono trasformati in ghost kitchen e casi in cui una sola cucina produce per diversi marchi e insegne.
Ma non basta che le apparecchiature – come iCombi e iVario di Rational – siano all’altezza del compito: serve uno studio accurato della domanda, del menù, delle modalità di trasporto. Occorre un sitema digitalizzato – tra immagini e social – ben strutturato perché la comunicazione è fondamentale.
Per rispondere a tutte le domande possibili sulla progettazione e l’efficienza di una dark kitchen, sia che venga attivata da un ristorante tradizionale, sia che sviluppi l’attività in seno a un’impresa di gastronomia specializzata, Rational ha in programma di organizzare una serie di webinar che illustreranno in dettaglio opportunità e criticità: a tutto c’è soluzione.
M.C.
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