
Quanto costerebbe il cibo che consumiamo se tenessimo conto del suo impatto sul pianeta? Bella domanda!
Ha cercato di rispondere una ricerca pubblicata a dicembre 2020 sulla rivista scientifica Nature e ripresa, in Italia, da Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
La ricerca fa riferimento alla teoria economica secondo la quale non basta prendere in considerazione i soldi necessari per acquistare, per esempio, un chilo di carne – il prezzo indicato al commercio, insomma – ma bisogna valutare tutti i costi non espliciti che pesano sulla collettività (e dunque anche sui singoli consumatori) per responsabilità delle aziende che producono determinati beni e servizi. Il risultato di questo calcolo è il prezzo che realmente paghiamo: l’impatto ambientale è la voce più alta.
Pensiamo a un chilo di carne: la produzione di un chilo di carne in un allevamento intensivo produce – secondo la ricerca – conseguenze allarmanti per il clima e la biodiversità e pertanto pesa sui cittadini in termini di inquinamento, spese sanitarie, alterazioni dell’ecosistema. Secondo questi parametri, una bistecca può costare il 146% in più di quanto dichiarato dallo scontrino. È evidente che se dovessimo caricare questo costo ambientale sul prezzo finale del prodotto, forse cominceremmo a pensarci bene prima di acquistarlo e saremmo indotti a prenderne coscienza valutando la possibilità di cambiare le nostre abitudini alimentari.
Ma vediamo quali sono i costi invisibili che determinano l’incremento di prezzo: le emissioni di metano, per esempio, ma anche l’utilizzo massivo di fertilizzanti e pesticidi che impoveriscono il suolo, le emissioni di CO2 e polveri sottili causate dal sistema dei trasporti e dal riscaldamento. Nel caso della carne, poi, i regimi biologici non risolvono e neppure diminuiscono il problema, perché riducono sì l’utilizzo di sostanze inquinanti ma richiedono maggiori estensioni di pascolo, ovvero consumano più suolo.
Secondo gli studi, aumentare i prezzi non risolverebbe nulla, anzi, non farebbe che aumentare le disparità sociali. La soluzione? Urge una riflessione ben ponderata, ne va del futuro del pianeta che è strettamente legato al nostro benessere, non solo quello economico.
M.C.
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