
Compie 20 anni l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. Era infatti il 16 novembre 2010 quando il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale, a Nairobi in Kenya, riconobbe ufficialmente con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alle comunità un senso di appartenenza e di continuità.
La Dieta Mediterranea, molto più di un semplice elenco di alimenti o una tabella nutrizionale, ma uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione e il consumo di cibo, è un modello da seguire.
Nei prossimi anni sarà un supporto prezioso per rispondere alle sfide e agli obiettivi di sviluppo sostenibile proposti dall’Agenda ONU 2030 e dalla nuova strategia Farm to Fork Europea per la riduzione degli impatti ambientali.
M.C.
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