Sono circa 700 animali e sono nati dal programma Tauros coordinato da Donato Matassino, del Consorzio per la Sperimentazione Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative (ConSDABI) di Benevento. Sono animali di razza Uro, bovino selvatico, papà dei tori moderni, estinto da quattro secoli.
Ebbene, le prime mandrie di animali molto vicini a questo antico bovino pascolano nei Paesi Bassi e in Croazia grazie a questo progetto a guida italiana.
L’obiettivo del progetto è ottenere, tramite incroci a ritroso, una razza di bovino che sia la più vicina possibile all’Uro originale (Bos primigenius Primigenius), nell’aspetto, nei geni, nel comportamento e occupare la nicchia ecologica del paesaggio europeo lasciata vuota dopo l’estinzione. L’Uro si dimostrerebbe utile, infatti, l’esemplare originario manteneva in equilibrio il suo ambiente e le risorse alimentari del pascolo e attraverso questo comportamento aiutava a preservare la ricca biodiversità dell’antico paesaggio europeo. Il suo discendente potrebbe dunque contribuire a riequilibrare gli antichi equilibri che sono stati alterati.
Dal 2008, anno d’avvio del progetto, la più grande mandria ottenuta finora è pronta a cominciare a vivere e a riprodursi in modo naturale. Dalla prole di questi bovini, entro il 2025, saranno selezionati gli esemplari a cui toccherà dimostrare di essere adatti alla vita selvatica e di avere davvero tutte le caratteristiche degli Uri.
M.C.
Categorie:Community news