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Coldiretti: la black list dell’import

Alimenti dannosi per la salute. È da tempo che Coldiretti invita i consumatori a prestare particolare attenzione ai cibi importati da Paesi stranieri dove le norme di controllo lasciano qualche dubbio sulle conformità sanitarie.

Allo scopo di rinforzare questo messaggio, Coldiretti ha stilato una black list degli alimenti dannosi per la salute secondo le analisi effettuate e i dati diffusi dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui Residui dei Fitosanitari in Europa e sui rapporti del ministero della Salute relativi al Controllo ufficiale sui residui dei prodotti fitosanitari degli alimenti.
Ne emerge un quadro che invita alla cautela nella scelta degli alimenti se la provenienza non è certa: nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta del frutto di importazioni al limite della legalità.
Prediligere la filiera made in Italy è il consiglio di Coldiretti o, almeno, controllare accuratamente la provenienza.
L’1,9% dei prodotti importati sarebbe irregolare, con una pericolosità superiore 3 volte a quelli nazionali. Nel caso di prodotti di origine extracomunitaria la percentuale di rischio sale al 5,8%.
Il mancato rispetto nei cibi di provenienza extra Ue degli stessi standard di sicurezza Ue sui residui di pesticidi è la causa di questi risultati che possono rivelarsi pericolosi per la salute del consumatore ignaro.
Ma quali sono gli alimenti banditi da Coldiretti? L’elenco comprende 10 prodotti prevalentemente provenienti dall’Asia, dal Sud America e dall’Egitto: peperoncini, bacche di goji, riso, melograno, tè, okra, pitaya, fagioli secchi, peperoni dolci e olive da tavola lavorate.
In merito a questi prodotti, Coldiretti consiglia di verificare la provenienza con massima cautela. 

M.C. 

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