Il consenso dei consumatori è sempre più importante per l’elaborazione di criteri utili al mercato in merito all’allevamento e al processo dei prodotti di origine animale. Uno studio recente ha rivelato che le preferenze degli italiani, dei trentini in particolari, sono orientate verso una produzione animal friendly.
Il Consorzio Produttori Trentini di Salumi di Trento, in collaborazione con il Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. Spa di Reggio Emilia, il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, la Federazione Provinciale Allevatori di Trento, alcune imprese di trasformazione e macellerie trentine, e finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento con la misura 16.1.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 ha avviato un’indagine esplorativa presso i consumatori trentini, volta a determinare possibili punti di forza e di debolezza di prodotti animal friendly.
La ricerca condotta su circa 200 persone e un campione di consumatori di età variabili da 18 a 50 anni ha prodotto indicazioni molto interessanti, tra cui:
– il ruolo del benessere animale nelle decisioni di scelta del prodotto dei consumatori di carne suina non è da sottovalutare, ma a livello d’importanza viene dopo aspetti quali la freschezza/scadenza dei prodotti, l’origine degli animali e il colore della carne;
– il benessere degli animali viene inteso dai consumatori soprattutto come lo strumento in grado di offrire agli animali una migliore qualità di vita e di contribuire a ottenere dei prodotti di origine animale di qualità migliore;
– la tutela del benessere negli allevamenti è molto importante per i consumatori che vorrebbero che, nel nostro Paese, gli animali venissero tutelati maggiormente rispetto alla situazione attuale;
– i consumatori vorrebbero ricevere più informazioni sul benessere animale negli allevamenti e che queste informazioni venissero riportate in etichetta;
– i consumatori e soprattutto i giovani sono disposti a pagare di più per prodotti animal friendly;
– gli standard sul benessere animale per prodotti importati nell’Unione Europea secondo i consumatori intervistati devono essere analoghi a quelli previsti al suo interno.
Marina Caccialanza
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