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L’alimentare punta sulla salute

Nel 2020, anche il settore dell’alimentare risentirà dell’impatto del Coronavirus, con un calo nella crescita del 5% circa: un dato però contenuto in relazione alle previsioni del PIL (-9,5%). Il 2021 sarà l’anno della ripresa.

È quanto emerge da un’analisi dell’Osservatorio nazionale dell’Università di Pollenzo, il Food Industry Monitor, quest’anno alla sesta edizione, osservatorio di riferimento sul settore food, realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con Ceresio Investors. Analizza le performance delle aziende italiane del comparto, l’evoluzione dei modelli di business e le tendenze di mercato nazionali e internazionali. L’edizione 2020 è dedicata al rapporto tra cibo, salute e innovazione.
Secondo la ricerca, i consumatori, in Italia e all’estero, cercano alimenti salutari, segmento che ha avuto il maggiore incremento di citazioni: l’interesse italiano è maggiormente concentrato sulle caratteristiche nutrizionali e sui temi della tradizione. L’analisi dei modelli di business evidenzia che l’offerta è costituita per il 40% da alimenti salutari, cioè fatti con materie prime di origine biologica, oppure ottenuti con processi di trasformazione poco invasivi, senza additivi e conservanti artificiali, con benefici di tipo funzionale, ovvero cibi salutari negli effetti; anche l’utilizzo di packaging a basso impatto ambientale è fortemente richiesto.
In base a questi dati, risulta che le aziende – al momento solo il 7% – che comunicano in maniera efficiente queste loro caratteristiche ai consumatori hanno avuto tassi di crescita e redditività commerciale più elevate e si presentano vincenti in un mercato attraversato dalle difficoltà dovute alla pandemia Coronavirus.

Marina Caccialanza